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Io, un assistente all’autonomia e alla comunicazione fuori dalle righe di Annalisa Battisodo.

  • baldassarrigiorgia
  • 25 mar 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Un giorno mi sono trovata a un bivio, in quanto dovevo capire cosa fare da Grande e, un corso sulla comunicazione non verbale, mi ha aperto un mondo. Decisi per caso di seguire questo corso sfidando la mia paura più grande, quella dei cavalli. Ne uscii migliore e più sicura di me con il mio precedente bagaglio composto da troppi se’ e forse. In quel week end ho anche rispolverato la mia passione rivolta alla comunicazione domandandomi come farmi capire da quel imponente animale e dal diversamente abile . Ebbene sì, mi hanno spiegato la similarità del sordo con il cavallo e gli svariati suggerimenti per come pormi in modo chiaro e senza equivoci. Ero scettica. Come faceva un cavallo ad aiutarmi con un sordo? I nostri gesti, gli sguardi, le movenze dovevano diventare un tutt’uno e dovevo farmi capire dal cavallo. Una sfida enorme che mi ha anche portato alla conoscenza della figura dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione. Una figura completa che secondo la legge 104 può affiancare il disabile e trovare strategie di comunicazione più idonee al soggetto. Quindi da lì ho capito....era quella la mia corretta strada. Affiancare i giovani disabili e dargli la loro possibilità comunicativa e di autonomia. Perché noi, dopotutto, non siamo solo coloro che imparano la lis, il braille o la caa ma, studiamo vere e proprie strategie di autonomia per i giovani disabili.



 
 
 

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